Quante volte, dopo una giornata intensa, ti ritrovi a cercare qualcosa da sgranocchiare la sera, anche senza un reale senso di fame?

Questa è la cosiddetta fame nervosa, un comportamento alimentare legato più alle emozioni che al bisogno fisiologico. 

È un fenomeno molto più comune di quanto si pensi, soprattutto nelle persone che conducono ritmi di vita stressanti, che dormono poco o che vivono oscillazioni dell’umore durante la giornata. 

Perché la fame nervosa arriva soprattutto la sera? 

La sera è il momento in cui: 

• cala l’attenzione dopo ore di attività;  

• aumentano stanchezza e stress accumulati, 

• diminuisce la capacità di autocontrollo, 

• il corpo ricerca qualcosa che “consoli”. 

• A livello biologico, entrano in gioco due fattori principali: 

• il calo della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere; 

• l’aumento del cortisolo, l’ormone dello stress. 

Il risultato? Il cervello cerca qualcosa che possa dare sollievo immediato. 
E spesso quella “scorciatoia” sono i cibi ricchi di carboidrati e zuccheri, che aumentanotemporaneamente la serotonina… 
 

ma che poi portano a senso di colpa, gonfiore e difficoltà a dormire. 

Serotonina: l’ormone del benessere che regola appetito ed emozioni. 

• dell’umore, 

• dell’impulso a mangiare, 

• del sonno, 

• della regolazione dell’appetito. 

Quando i suoi livelli sono bassi — spesso per stress, stanchezza, poco riposo o disordini del ritmo sonno-veglia — il corpo cerca di compensare attraverso il cibo, soprattutto dolci e carboidrati.